CARACAS - Sfilano eleganti lungo la passerella, il salone Italia del Civ è trasformato in un percorso di bellezza. A camminare ci sono loro: le longilinee modelle che indossano gli abiti del Made in Puglia. Hanno preparato la serata con cura la Cavenit e l’organizzatore Alessandro Mondelli, pugliese, giovane, con uno spiccato accento regionale. Quando tutto è finito, Mondelli sale sul palco e ringrazia gli italiani all’estero “i cui sacrifici hanno portato il benessere in Italia”. Riesce a raccogliere così l’ultima ovazione, spontanea, di cuore. Le mani hanno applaudito tutti gli stilisti, Maria Teresa Galiano, Dolce Luna, Pomi d’Oro, Rosso Cuore, Pat Maseda e Cotin Sposa. Sono già noti nella loro Puglia, e vorrebbero esserlo anche fuori, magari partendo proprio dal Venezuela, un paese in cui l’emigrazione, soprattutto della provincia barese, è forte. Anche il presidente della Cavenit, Giorgio Trevisi, è in gran forma. Sale sul palco, lo mantiene da showman consumato; il papillon, come i capelli di Sansone, gli da forza. A lui tocca aprire la serata. Il salone Italia non è strapieno, ma i posti che veramente contano, vicino alla passerella, sono stati occupati molto prima della sfilata, per non perdersi lo spettacolo degli abiti accesi al sole dell’Adriatico. Colori pastello, tinte forti, c’è di tutto. Dalla giovane Lolita, alla donna “mangiauomini”, dagli abiti da sposa, ai gioielli. Qualche accostamento un po’ azzardato, qualche abito che sfila con tutta l’etichetta. Il pubblico è entusiasta, a volte ride divertito: “Guarda quella, sembra una ‘parchita’”. Ma la vera star è Michele Bavaro. Cantante pugliese, pantalone e camicia arancione, giacca nera, capello brizzolato e lungo, sfodera il tipico repertorio per gli italiani all’estero: canzoni nostalgiche. Forse troppo. Chiude con New York New York Due anni fa a calcare le passerelle di Caracas fu Ornella Muti, mito intramontato dell’eleganza bambina e trasgressiva. Gli abiti sono in vendita, chi vuole si ferma ancora un po’ per osservarli da vicino: è moda semplice ed accessibile. Chi non vuole sorseggia un’ultima coppa di vino, brinda alla Puglia, e si defila dal Centro Italo-Venezolano.
Piero Armenti - 3/11/06/ La Voce d´Italia
|